Per Axel Bonura. Con ammirazione
Cercheremo di trovare le parole per comunicarvi ciò che non avremmo mai voluto che accadesse. Axel Bonura ci ha lasciati: un tragico incidente sulla A22 se l’è portato via improvvisamente ieri sera.
Non riusciamo a darci conto di come possa essere successo, di che tragico scherzo del destino un’evenienza come questa possa rappresentare. Axel era uno di noi. Come tutti noi trascorreva la maggior parte del tempo ad occuparsi di farmacie e lo faceva con un taglio molto personale: oltre alla sua professionalità che nessuno potrà mai mettere in discussione, Axel si distingueva per la sua gentilezza, la sua calma, la sua pacatezza. Pur vivendo quotidianamente lo stress delle trattative commerciali, dei rapporti spesso complicati con i clienti, riusciva sempre a infondere fiducia a tutti, dai responsabili di zona ai colleghi dell’ufficio tecnico, alle amministrazioni con cui, dato il ruolo che ricopriva, era costantemente in contatto. “Facciamo” era una delle parole che gli sentivamo pronunciare più spesso. Non gli piacevano gli argomenti vacui e non lo abbiamo mai sentito vantarsi o assumere atteggiamenti arroganti o stizziti verso i colleghi o i clienti. Un’altra espressione che lo caratterizzava era “la nostra squadra”, a dimostrazione che la sua “fattività” andava sempre nella direzione di una soluzione condivisa da tutti, perché lo spirito di appartenenza alla squadra è condizione necessaria per fare la differenza. La sua pacifica determinazione, la sua creatività e la sua visione sono ciò che ci ha consentito di prendere decisioni fondamentali per l’organizzazione delle nostre aziende.
Chi ha avuto la fortuna di conoscere bene Axel, sa che, oltre a un bravo manager e architetto, era anche un amico attento e sincero. Una persona autentica con cui affrontare qualunque tipo di conversazione, anche le più personali e faticose. Sapeva ascoltare e sapeva dare conforto e, se questa sua qualità era particolarmente apprezzata dai colleghi, rivestiva un valore ancora maggiore agli occhi dei farmacisti, per i quali – come sappiamo – la ristrutturazione e l’adozione del robot rappresentano un momento di profonda incertezza e timore.
Ci riteniamo fortunati che il nostro cammino, come persone e come aziende, abbia incrociato quello di Axel, ma proprio per questo fatichiamo a darci conto di come un destino tanto beffardo possa averlo sottratto a noi e alle persone a lui più care. Oggi, domani, e per sempre lo ricorderemo pensando a che cosa avrebbe “fatto” Axel nei momenti di confronto e di condivisione, quando il nostro lavoro ci impone di assumerci dei rischi, di prendere delle scelte in alcune occasioni facili, in altre più scomode.
I Colleghi Pharmathek e Th.Kohl